Tuesday, July 27, 2010
The Beatles - A Hard Day’s Night (dvdrip sub ita) Rapidshare
Interpreti: John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Wilfrid Brambell, Norman Rossington, John Junkin, Lionel Blair, Victor Spinetti, Derek Nimmo
Durata: 87 minuti
Produzione: Gran Bretagna 1964
La storia dice che “A Hard Day’s Night” fu il primo album interamente composto da canzoni firmate dalla premiata ditta Lennon-McCartney. La EMI Parlophone, in piena Beatlemania seguita alla pubblicazione del singolo “She Loves You” (siamo tra il 1963 e il 1964: il mitico “yeh yeh yeh” schizzò primo in classifica) se ne era definitivamente resa conto, e la stampa lo scriveva senza remore: “Questi due ragazzi sono i migliori autori di canzoni dai tempi di Schubert”. Non più cover da reinterpretare misti a brani originali, quindi, ma un album tutto loro, dei Beatles: tredici pezzi composti, questa la cosa incredibile, durante la prima tournée internazionale, a bordo di aerei tra Parigi e New York. Il film che il regista Richard Lester (Come vinsi la guerra, Superman II e III) realizzò, manteneva il titolo dell’album e cercava di illustrare – tra fiction e realtà – una giornata tipica nella vita dei quattro Scarafaggi. Anche il grande schermo, quindi, oltre ai filmati di repertorio dei concerti e delle esibizioni TV, testimoniava un fenomeno unico nella storia della musica popolare: gli isterismi femminili di massa, una band “democratica” nel segno del “tutti per uno uno per tutti” (a proposito, Tutti per uno fu il titolo con cui il film approdò in Italia, ndr), che suonava e scappava dall’amore dei propri fan, il lato luminoso del successo, e poi un pop rivoluzionario, mai sentito prima. La Beatlemania, per capirci, era quel fenomeno per il quale degli appassionati di musica erano capaci di comprare a suon di sterline e dollari “frammenti di asciugamano usati dalla band durante il concerto dell’Hollywood Bowl”. Follia? Delirio anti-musicale? Non proprio, perché le idee, dietro al marketing, c’erano, eccome. A differenza di oggi. Questo fenomeno maniacale avrebbe, col tempo, condizionato pesantemente la vita privata dei membri della band: i sorrisi avrebbero lasciato spazio allo stress, tanto che la soluzione sembrò, ai Beatles, una sola, e cioè sparire dalle scene, dedicarsi unicamente alle incisioni in studio. Nell’agosto del 1966, a San Francisco, si sarebbe consumata l’ultima esibizione live di Lennon e soci, la Beatlemania avrebbe lasciato posto ad un differente rapporto con i fan: la musica si riprendeva il centro della scena. Tornando al film, dei tredici brani dell’album, solo sette vennero impiegati da Lester come colonna sonora. Il risultato cinematografico fu vincente, non solo per la popolarità dei Fab Four: regista ed interpreti si erano trovati a meraviglia sul fronte del divertimento e tutto ciò era trasparito sullo schermo. Il bianco e nero utilizzato da Lester, motivato da esigenze di budget, si rivelò un’azzeccata, ancorché involontaria, scelta estetica.
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