Trama
La festa è breve per i novelli sposi Molly e Carl; a pochi giorni dalle nozze lo stravagante Dupree, storico amico di Carl rimasto senza casa e lavoro, bussa infatti alla loro porta in cerca di ospitalità: la riceve, a titolo provvisorio, a patto che si impegni immediatamente a cercare lavoro. Affetto a livello cronico da sindrome di Peter Pan, Dupree, in una permanenza tutt’altro che breve, sconvolgerà la vita (familiare e non) dell’amico, disertando i colloqui di lavoro ma diventando in compenso l’idolo dei ragazzini del quartiere.
Dopo Tutti pazzi per Mary, riecco Matt Dillon alle prese con la commedia, supportato da una finalmente cresciuta (in tutti i sensi) Kate Hudson e da un Owen Wilson particolarmente ispirato, per un cast valido e ben calibrato, completato da un signor nessuno che di cognome fa Douglas. In un contesto a tratti esilarante ma contenuto nei modi, lontano dal motore scurrile di 2 single a nozze (con lo stesso Wilson), l’intrattenimento funziona sia grazie alla fisicità degli interpreti che alla coralità interpretativa, alimentata da uno script capace di attraversare in scioltezza un vero e proprio campo minato di potenziali banalità, uscendone indenne. Partendo come tipica commedia di situazione, Tu, Io e Dupree sorprende nel rivelarsi vario e ricco di sfumature, piazzandosi un gradino al di sopra di celebrate opere monorotaia (E alla fine arriva Polly su tutti) riconducibili allo stesso genere. Bla bla bla, ma ciò che da peso a tutte queste chiacchiere sono le risate: assicurate.
Dopo Tutti pazzi per Mary, riecco Matt Dillon alle prese con la commedia, supportato da una finalmente cresciuta (in tutti i sensi) Kate Hudson e da un Owen Wilson particolarmente ispirato, per un cast valido e ben calibrato, completato da un signor nessuno che di cognome fa Douglas. In un contesto a tratti esilarante ma contenuto nei modi, lontano dal motore scurrile di 2 single a nozze (con lo stesso Wilson), l’intrattenimento funziona sia grazie alla fisicità degli interpreti che alla coralità interpretativa, alimentata da uno script capace di attraversare in scioltezza un vero e proprio campo minato di potenziali banalità, uscendone indenne. Partendo come tipica commedia di situazione, Tu, Io e Dupree sorprende nel rivelarsi vario e ricco di sfumature, piazzandosi un gradino al di sopra di celebrate opere monorotaia (E alla fine arriva Polly su tutti) riconducibili allo stesso genere. Bla bla bla, ma ciò che da peso a tutte queste chiacchiere sono le risate: assicurate.
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