Genere: Dvd Drammatici
Attori: Henry Fonda, Lee Cobb, Ed Begley, Marshall, Jack Warden, Martin Balsam
Sidney Lumet firma un capolavoro “teatrale” applaudiamo la consacrazione in digitale di un capolavoro come la parola ai giurati, il primo film realizzato per il grande schermo da sidney lumet (era il 1957), trasposizione di un dramma televisivo diretto da reginald rose (qui arruolato nella veste di sceneggiatore) e straordinario esercizio “teatrale” (tempo e luogo restano immutati, offrendo allo spettatore una situazione assolutamente realistica), dove il cinema si limita ad offrire, grazie ad un uso magistrale della macchina da presa, una maggiore profondità di sguardi e di punti di vista, estetici e simbolici. l'elemento che risulta evidente nel film è il senso di claustrofobia del luogo dove si svolge la vicenda: dodici membri di una giuria popolare devono decidere dell'opportunità di condannare o meno a morte un giovane portoricano sospettato di omicidio. i confini della stanza, un'anonima stanza del palazzo di giustizia, diventano così quelli di un microcosmo dove si combattono visioni del mondo e personalità differenti. la grandezza di lumet sta nel condurci esattamente dentro quella stanza, nel trasformare lo spettatore nel tredicesimo, silente, punto di vista in quel ring dove, al primo gong, sembra proporsi una sfida impari: da una parte undici uomini disposti a votare per la colpevolezza, dall'altra uno solo (henry fonda) determinato ad avanzare sospetti, perché una condanna (tanto più se a morte) deve implicare la certezza del crimine “oltre ogni ragionevole dubbio”. lumet ci offre - sin dal primo piano sequenza che ci porta per mano dentro le mura del palazzo di giustizia - una sorta di discreta, assolutamente anti-retorica celebrazione di un rito: quello della democrazia americana, dei meccanismi del suo sistema giudiziario. in un'ora e mezza, in una giornata calda d'estate come tante altre, un uomo anonimo (solo alla fine del film rivelerà il proprio nome irrilevante ad un altro giurato), convinto delle proprie idee di giustizia, riesce a portare sulle posizioni di non colpevolezza tutti gli altri giurati, dal più cinico, al più debole, al più arrogante. un cast incredibile di attori (oltre a fonda, il grande avversario lee j. cobb, e poi jack klugman, il presidente della giuria martin balsam, jack warden ed altri, tutti all'altezza del proprio ruolo) interpreta un eccellente dramma giudiziario, che pone domande sulla nostra capacità di giudicare e sui condizionamenti cui siamo sottoposti quando esercitiamo questo atto. grazie a dio (non siamo sicuri che la cosa sarebbe stata evitata in questi nostri tempi di “correttezza politica”) si evita qualsiasi pistolotto sull'opportunità o meno della pena di morte, che evidentemente non è un elemento fondante della situazione. quel manipolo di americani è lì per svolgere, con dignità, svogliatezza, debolezza e forza, il ruolo cui il loro paese li ha chiamati e, bene o male, lo svolgeranno.
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Complimenti.
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